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Gemellaggi

Gemellaggi del Comune di Caluso

 

 

I nostri gemellaggi

Il Comune di Caluso, dal 2006, è gemellato con il Comune francese di Brissac-Quincé.
Forti i legami storici che legano Caluso a Brissac-Quincé: nel 1556 il Maresciallo Charles de Cossè de Brissac- feudatario di Caluso, governatore e luogotenente generale del Re di Francia in Piemonte dava l'avvio alla costruzione del Canale di Caluso,
Detto Canale nel passato è stato determinante per  lo sviluppo agricolo, industriale economico e sociale di Caluso e del Basso Canavese ed ancora oggi viene utilizzato per l'irrigazione delle colture agricole.
Nel presente molti sono gli aspetti che accomunano i due Paesi: i più rilevanti  i vigneti ed una produzione vitivinicola di eccellenza, un attivo associazionismo ed una popolazione studentesca assai numerosa.
Inoltre i discendenti del Maresciallo de Cossè de Brissac vivono ancora oggi nella cittadina di Brissac.

 

Secondo gemellaggio per il Comune di Caluso dopo quello con Brissac -Quincè, 
Questa volta,  il gemellaggio è con Crevalcore, Comune di 13mila abitanti in provincia di Bologna, duramente colpito nel 2012 dal terremoto che mise in ginocchio l’Emilia Romagna. Ad unire Caluso con il paese emiliano sono la solidarietà e le amicizie strette in quel periodo. Per aiutare Crevalcore venne creato un comitato tra i Comuni di Caluso, Orio, Villareggia, Mazzè e San Giusto.

Dopo l’emergenza vennero i giorni più sereni con scambi di visite tra Caluso e Crevalcore durante le manifestazioni più importanti dei rispettivi paesi.

nel 2022 si è deciso di rafforzare il legame di amicizia con un gemellaggio in una logica di promozione turistica. E' stato quindi istituito il 28 aprile in sede di consiglio comunale  un patto di gemellaggio tra i due Comuni. L’occasione servirà poi a ricordare i dieci anni dal terremoto».

Il terremoto a Crevalcore provocò il crollo della scuola elementare, crolli ai castelli di Ronchi e di Galeazza, danni alle abitazioni del centro storico che venne evacuato (3mila gli sfollati). Gravemente lesionate anche la chiesa del capoluogo e delle frazioni. Per fortuna non ci furono vittime, ma le scosse che si succedettero in diversi centri dell'Emilia Romagna dal 21 al 29 maggio causarono la morte di 27 persone ed il ferimento di 350. Gli sfollati furono 20mila.

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