In una bolla del 18 giugno 1177 papa Alessandro III fa menzione della chiesa Parrocchiale di Caluso, che gli storici identificano con la chiesa di San Calocero, “poco più vasta di una sala ordinaria”, i cui ruderi sorgono tuttora ai piedi del Castellazzo, dove si stendeva la piazza dell’antico borgo fortificato.
La stessa chiesa venne menzionata da papa Innocenzo III, in una bolla datata 4 gennaio 1204, assieme a quella di Sant’Andrea (“Ecclesias Sancti Andrete et Sancti Calocerii de Calusio”), sorta in epoca successiva quantunque facesse parrocchia unica.
Presso la chiesa venivano sepolti i morti non solo del borgo, ma di tutto il feudo, comprese quindi le borgate di Squarre, Veranio e Splendendo. Dopo la costruzione della chiesa di Sant’Andrea fuori le mura le sepolture si ridussero notevolmente e dal 1662 cessarono del tutto.
Quanto alla chiesa, nel 1522 risultava già in disuso, ma crollò definitivamente nel 1880. Attualmente sono rimasti solo i ruderi del coro.